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Il fine ultimo dell'intelligenza dell'uomo è quello di tornar alla fonte dalla quale scaturì, in un tempo senza tempo, all'inizio del mondo e d'ogni vita. Conoscenza, volontà e atto sono le potenze che in un unico e identico slancio fanno ritornar l'uomo in sé. E dall'origine che vide l'uomo libero echeggia in questo tempo il suo richiamo per riportar i cuori e gli intelletti a riconoscere la via che li conduce al sé. La parola ispirata de "I fogli dell'arca" di questo parla, portando la gnosi d'ogni tempo in questo tempo. Il testo si concentra sulla concezione metafisica della conoscenza di sé e sull'atto intemporale che la realizza nel cuore dell'uomo. Ciò che i "Fogli" affermano è che solo l'uomo, nel cuore del quale s'è realizzato tale atto, può essere portatore di parola vera riguardo la realtà della ricerca spirituale e del suo senso. Testimone del fine dell'uomo per l'uomo, Parola vivente nel tempo e nel luogo del suo apparire. Porta dell'essere per coloro che cercano sé stessi e null'altro con sé.